L’acaro Varroa destructor And. & Tr. 2000 è il parassita più dannoso dell’ape europea Apis mellifera L. L’infestazione da Varroa rende necessario intervenire con trattamenti acaricidi. Fra gli acaricidi più usati, l’acido ossalico è quello verso il quale si è sviluppata minor resistenza; esso tuttavia dev’essere utilizzato in assenza di covata opercolata. Il presente studio confronta due metodi per ottenere l’assenza di covata nel periodo estivo: la rimozione di covata e l’ingabbiamento della regina. Sono stati coinvolti 6 apiari composti da 6 arnie, per un totale di 36 alveari iniziali. Metà delle famiglie di ogni apiario è stata trattata mediante rimozione di covata e metà mediante ingabbiamento della regina. La covata rimossa è stata utilizzata per costituire nuclei che sono stati trattati in seguito. L’infestazione da Varroa, la caduta di Varroa dopo i trattamenti e la forza delle famiglie sono state misurate. Gli alveari sono stati poi osservati fino al trattamento invernale. La quantità di Varroa presente nelle famiglie trattate con le due tecniche all’invernamento non era differente; tuttavia, la rimozione di covata ha consentito di effettuare il trattamento estivo in anticipo rispetto al blocco di covata, limitando il picco estivo di infestazione. Le famiglie a cui è stata rimossa la covata, inoltre, hanno registrato una vistosa crescita dopo l’intervento, riportandosi all’incirca alla dimensione precedente l’asportazione dei favi. La rimozione di covata dunque riduce i rischi conseguenti all’ingabbiamento della regina, stimola la costruzione di nuovo favo accelerando il ricambio della cera, non interrompe e anzi stimola la deposizione e mette a disposizione dell’apicoltore un surplus di covata utilizzabile per costruire nuovi nuclei oppure per un bilanciamento e rinforzamento dell’apiario. In questo senso rappresenta una valida alternativa rispetto alla tecnica tradizionale, l’ingabbiamento della regina.
Mezzalira, L.; Fontana, P.; Marini, L. (2015). Effetto della rimozione della covata e del blocco di covata sull’infestazione da Varroa destructor (Anderson e Trueman 2000). L'APICOLTORE ITALIANO (6): 3-11. handle: http://hdl.handle.net/10449/27190
Effetto della rimozione della covata e del blocco di covata sull’infestazione da Varroa destructor (Anderson e Trueman 2000)
Fontana, Paolo;
2015-01-01
Abstract
L’acaro Varroa destructor And. & Tr. 2000 è il parassita più dannoso dell’ape europea Apis mellifera L. L’infestazione da Varroa rende necessario intervenire con trattamenti acaricidi. Fra gli acaricidi più usati, l’acido ossalico è quello verso il quale si è sviluppata minor resistenza; esso tuttavia dev’essere utilizzato in assenza di covata opercolata. Il presente studio confronta due metodi per ottenere l’assenza di covata nel periodo estivo: la rimozione di covata e l’ingabbiamento della regina. Sono stati coinvolti 6 apiari composti da 6 arnie, per un totale di 36 alveari iniziali. Metà delle famiglie di ogni apiario è stata trattata mediante rimozione di covata e metà mediante ingabbiamento della regina. La covata rimossa è stata utilizzata per costituire nuclei che sono stati trattati in seguito. L’infestazione da Varroa, la caduta di Varroa dopo i trattamenti e la forza delle famiglie sono state misurate. Gli alveari sono stati poi osservati fino al trattamento invernale. La quantità di Varroa presente nelle famiglie trattate con le due tecniche all’invernamento non era differente; tuttavia, la rimozione di covata ha consentito di effettuare il trattamento estivo in anticipo rispetto al blocco di covata, limitando il picco estivo di infestazione. Le famiglie a cui è stata rimossa la covata, inoltre, hanno registrato una vistosa crescita dopo l’intervento, riportandosi all’incirca alla dimensione precedente l’asportazione dei favi. La rimozione di covata dunque riduce i rischi conseguenti all’ingabbiamento della regina, stimola la costruzione di nuovo favo accelerando il ricambio della cera, non interrompe e anzi stimola la deposizione e mette a disposizione dell’apicoltore un surplus di covata utilizzabile per costruire nuovi nuclei oppure per un bilanciamento e rinforzamento dell’apiario. In questo senso rappresenta una valida alternativa rispetto alla tecnica tradizionale, l’ingabbiamento della regina.File | Dimensione | Formato | |
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