In Trentino è in funzione una rete di rilievo quantitativo della grandine dal 1974, che copre la gran parte dell’area agricola primaria trentina per una superficie di 1084 km2. L’analisi dei rilievi energetici ha consentito di ricavare i trend degli ultimi 35 anni. Risulta che il numero di eventi e l’area colpita non sono mediamente cambiati, mentre le energie in gioco, specie nei valori estremi (90° percentile) hanno subito un forte aumento. I legami statistici con variabili atmosferiche rilevate da rianalisi (ERA-40) non consentono di istituire forti correlazioni. Un’analisi multivariata con un approccio a componenti principali (“partial least square regression”) ha invece evidenziato come alcune grandezze possano essere predette in modo soddisfacente con questa tecnica. I risultati mettono in guardia da un uso semplicistico della valenza climatologica sia dei trend di semplici indicatori di grandine (come il numero di eventi), sia delle correlazioni tra grandine e instabilità atmosferica (es. CAPE).
Eccel, E.; Cau, P.; Riemann Campe, K.; Biasioli, F.; Zottele, F. (2011). La grandine in un'area agricola alpina: climatologia e legami con precursori atmosferici a larga scala. In: XIV Convegno nazionale di agrometeorologia: agrometeorologia per l'azienda agraria: Bologna, 7-8-9 giugno 2011: 113-114. ISBN: 978-88-555-3118-4. handle: http://hdl.handle.net/10449/20585
La grandine in un'area agricola alpina: climatologia e legami con precursori atmosferici a larga scala
Eccel, Emanuele;Cau, Piero;Biasioli, Franco;Zottele, Fabio
2011-01-01
Abstract
In Trentino è in funzione una rete di rilievo quantitativo della grandine dal 1974, che copre la gran parte dell’area agricola primaria trentina per una superficie di 1084 km2. L’analisi dei rilievi energetici ha consentito di ricavare i trend degli ultimi 35 anni. Risulta che il numero di eventi e l’area colpita non sono mediamente cambiati, mentre le energie in gioco, specie nei valori estremi (90° percentile) hanno subito un forte aumento. I legami statistici con variabili atmosferiche rilevate da rianalisi (ERA-40) non consentono di istituire forti correlazioni. Un’analisi multivariata con un approccio a componenti principali (“partial least square regression”) ha invece evidenziato come alcune grandezze possano essere predette in modo soddisfacente con questa tecnica. I risultati mettono in guardia da un uso semplicistico della valenza climatologica sia dei trend di semplici indicatori di grandine (come il numero di eventi), sia delle correlazioni tra grandine e instabilità atmosferica (es. CAPE).File | Dimensione | Formato | |
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Eccel - AIAM 2011 grandine.doc
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