La gestione corretta di un lago prevede la formulazione di piani per lo sfruttamento della risorsa idrica (p.es. irrigazione, acqua potabile, attività ricreative) che tengano conto dei specifici tratti ecologici e delle specifiche vulnerabilità del lago e che siano, quindi, “sostenibili”. I fattori che maggiormente mettono a rischio la qualità dell’ambiente lacustre e quindi il suo utilizzo sono l’impatto antropico e il cambiamento climatico. Se gli effetti dell’impatto antropico (inquinamento, denaturalizzazione, iper-sfruttamento) sono abbastanza noti e “controllabili”, gli effetti dei cambiamenti climatici sono meno conosciuti e più difficili da prevedere. Inoltre, alcuni effetti dei cambiamenti climatici, quali l’innalzamento della temperatura dell’acqua e la maggiore frequenza di eventi atmosferici estremi, oltre a modificare l’ecosistema in modo diretto, possono avere un effetto sinergico con i fattori antropici, causando ad esempio un aumento della concentrazione di inquinanti e nutrienti nell’acqua. Nei piani di gestione del lago occorre quindi tenere conto degli impatti antropici già presenti, di quelli possibili in futuro, di quali sono i cambiamenti in atto o futuri dovuti al clima, in modo da permettere l’adozione di adeguate strategie che consentano una mitigazione degli effetti negativi o un efficace adattamento del sistema alle nuove condizioni. Negli anni passati, il gruppo di Idrobiologia della Fondazione Edmund Mach, ha partecipato ad un progetto finanziato dal “Central Europe Program” avente come obiettivo la definizione di linee guida transnazionali per una gestione sostenibile dei laghi. Il progetto (acronimo EULAKES) ha riguardato quattro laghi dell’Europa Centrale - Lago di Garda (Italia), Lago Balaton (Ungheria), Lago Charzykowskie (Polonia) e Lago Neusiedl (Austria) - ed ha messo attorno ad un tavolo scienziati, autorità locali e stakeholders, con l’obiettivo di definire strategie di sviluppo sostenibile dei laghi basate sulle più recenti acquisizioni della ricerca scientifica in campo limnologico. Il progetto ha riguardato sia aspetti strettamente ambientali, sia economici e socio-culturali. In tre anni di attività, sono state condotte attività di ricerca volte a definire lo “stato di salute” dei laghi e le condizioni di riferimento antecedenti il maggiore impatto antropico, e a migliorare le conoscenze sulle vulnerabilità e sui rischi futuri in un contesto di crescente impatto antropico e cambiamento climatico.
Cerasino, L.; Tolotti, M.; Salmaso, N. (2016). La gestione dei grandi laghi europei: un'esperienza multidisciplinare nell'ambito del progetto EULAKES (Central Europe). In: Convegno internazionale Un "bene comune": i laghi tra complessità passate e prospettive future, Perugia (Italy), 16-17 giugno 2016. Perugia: Università degli studi di Perugia: 4. handle: http://hdl.handle.net/10449/43665
La gestione dei grandi laghi europei: un'esperienza multidisciplinare nell'ambito del progetto EULAKES (Central Europe)
Cerasino, L.
;Tolotti, M.;Salmaso, N.
2016-01-01
Abstract
La gestione corretta di un lago prevede la formulazione di piani per lo sfruttamento della risorsa idrica (p.es. irrigazione, acqua potabile, attività ricreative) che tengano conto dei specifici tratti ecologici e delle specifiche vulnerabilità del lago e che siano, quindi, “sostenibili”. I fattori che maggiormente mettono a rischio la qualità dell’ambiente lacustre e quindi il suo utilizzo sono l’impatto antropico e il cambiamento climatico. Se gli effetti dell’impatto antropico (inquinamento, denaturalizzazione, iper-sfruttamento) sono abbastanza noti e “controllabili”, gli effetti dei cambiamenti climatici sono meno conosciuti e più difficili da prevedere. Inoltre, alcuni effetti dei cambiamenti climatici, quali l’innalzamento della temperatura dell’acqua e la maggiore frequenza di eventi atmosferici estremi, oltre a modificare l’ecosistema in modo diretto, possono avere un effetto sinergico con i fattori antropici, causando ad esempio un aumento della concentrazione di inquinanti e nutrienti nell’acqua. Nei piani di gestione del lago occorre quindi tenere conto degli impatti antropici già presenti, di quelli possibili in futuro, di quali sono i cambiamenti in atto o futuri dovuti al clima, in modo da permettere l’adozione di adeguate strategie che consentano una mitigazione degli effetti negativi o un efficace adattamento del sistema alle nuove condizioni. Negli anni passati, il gruppo di Idrobiologia della Fondazione Edmund Mach, ha partecipato ad un progetto finanziato dal “Central Europe Program” avente come obiettivo la definizione di linee guida transnazionali per una gestione sostenibile dei laghi. Il progetto (acronimo EULAKES) ha riguardato quattro laghi dell’Europa Centrale - Lago di Garda (Italia), Lago Balaton (Ungheria), Lago Charzykowskie (Polonia) e Lago Neusiedl (Austria) - ed ha messo attorno ad un tavolo scienziati, autorità locali e stakeholders, con l’obiettivo di definire strategie di sviluppo sostenibile dei laghi basate sulle più recenti acquisizioni della ricerca scientifica in campo limnologico. Il progetto ha riguardato sia aspetti strettamente ambientali, sia economici e socio-culturali. In tre anni di attività, sono state condotte attività di ricerca volte a definire lo “stato di salute” dei laghi e le condizioni di riferimento antecedenti il maggiore impatto antropico, e a migliorare le conoscenze sulle vulnerabilità e sui rischi futuri in un contesto di crescente impatto antropico e cambiamento climatico.File | Dimensione | Formato | |
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