I boschi di castagno, nel corso degli ultimi due secoli, hanno dovuto affrontare tre gravi avversità: l’ultima, la vespa cinese, di recente introduzione, si è sovrapposta al cancro della corteccia ed al mal dell’inchiostro, creando ulteriori preoccupazioni per il futuro degli impianti. Tutte e tre le problematiche sono presenti nell’intero areale del castagno e le scelte selvicolturali e gestionali non possono prescindere dalla loro incidenza e dal loro controllo. I danni causati dal “mal dell’inchiostro” compaiono finora molto localizzati e strettamente legati all’andamento climatico: però il castagno non è stato distrutto ed interventi come la ceduazione e le concimazioni organiche hanno contribuito al mantenimento dei soprassuoli colpiti. Il cancro della corteccia è ormai sinonimo di ipovirulenza in tutto l’areale: ciò ha permesso il recupero dei soprassuoli produttivi e la spontanea ripresa di quelli abbandonati, anche se pesantemente danneggiati. La vespa galligena è un ulteriore ed appariscente fattore di stress, ma il buon andamento della lotta biologica ed un paio di annate più favorevoli alla vegetazione hanno incoraggiato le speranze per il suo contenimento. La presenza dei tre parassiti si inserisce in un contesto dove l’abbandono colturale e il ripetersi di eventi meteorologici sfavorevoli sono ormai la matrice comune: le scelte gestionali volte al controllo delle problematiche fitosanitarie e al mantenimento dei soprassuoli vengono proposte e discusse
Maresi, G.; Battisti, A.; Maltoni, A.; Turchetti, T. (2015). Gestione dei boschi di castagno e problematiche fitosanitarie. In: Secondo Congresso Internazionale di Selvicoltura: progettare il futuro per il settore forestale, Firenze, 26-29 novembre 2014. Firenze: Accademia Italiana di Scienze Forestali: 148-154. ISBN: 9788887553215. url: http://aisf.it/libri/testi-in-formato-pdf/ handle: http://hdl.handle.net/10449/28543
Gestione dei boschi di castagno e problematiche fitosanitarie
Maresi, Giorgio;
2015-01-01
Abstract
I boschi di castagno, nel corso degli ultimi due secoli, hanno dovuto affrontare tre gravi avversità: l’ultima, la vespa cinese, di recente introduzione, si è sovrapposta al cancro della corteccia ed al mal dell’inchiostro, creando ulteriori preoccupazioni per il futuro degli impianti. Tutte e tre le problematiche sono presenti nell’intero areale del castagno e le scelte selvicolturali e gestionali non possono prescindere dalla loro incidenza e dal loro controllo. I danni causati dal “mal dell’inchiostro” compaiono finora molto localizzati e strettamente legati all’andamento climatico: però il castagno non è stato distrutto ed interventi come la ceduazione e le concimazioni organiche hanno contribuito al mantenimento dei soprassuoli colpiti. Il cancro della corteccia è ormai sinonimo di ipovirulenza in tutto l’areale: ciò ha permesso il recupero dei soprassuoli produttivi e la spontanea ripresa di quelli abbandonati, anche se pesantemente danneggiati. La vespa galligena è un ulteriore ed appariscente fattore di stress, ma il buon andamento della lotta biologica ed un paio di annate più favorevoli alla vegetazione hanno incoraggiato le speranze per il suo contenimento. La presenza dei tre parassiti si inserisce in un contesto dove l’abbandono colturale e il ripetersi di eventi meteorologici sfavorevoli sono ormai la matrice comune: le scelte gestionali volte al controllo delle problematiche fitosanitarie e al mantenimento dei soprassuoli vengono proposte e discusseFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2014 SELV Maresi et al.pdf
accesso aperto
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
7.28 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.28 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.