Fin dal 2003-2004, in Trentino ed in altre regioni del nord-est italiano sono state segnalate viti, in particolare della cv Pinot grigio, con sintomi assimilabili all’acariosi o a danni da tripidi. A partire dal 2009 il fenomeno ha riguardato anche le cv Traminer aromatico e Pinot nero. Accurate verifiche in campo e laboratorio ne hanno poi escluso tale natura e confermato invece l’associazione con la presenza di un nuovo agente virale trasmissibile per innesto, segnalato ai Servizi Fitosanitari competenti. Questa sintomatologia, rilevabile in primavera fin dal germogliamento, è caratterizzata da manifestazioni più o meno gravi di deformazioni e picchiettature clorotiche fogliari, crescita stentata dei germogli con successiva perdita di produzione e perdita di vigore, fino a compromettere i tralci di potatura per il rinnovo nei casi più gravi. Nel corso degli anni sono stati effettuati controlli di varia natura. In collaborazione con i centri di ricerca di Bari e Bologna, particolarmente per individuare la natura della sindrome utilizzando tecniche sierologiche (ELISA) e molecolari (RT-PCR), un primo approccio non è riuscito a stabilire nessuna correlazione con i più noti virus quali: Grapevine fanleaf virus (GFLV), Arabis mosaic virus (ArMV), Strawberry latent ringspot virus (SLRSV), Grapevine leafroll-associated virus- 1 (GLRaV-1), -2 (GLRaV-2) e -3 (GLRaV-3), Grapevine virus A (GVA) and Grapevine virus B (GVB). Nel contempo sono stati utilizzati anche saggi biologici legnosi con diversi indicatori del genere Vitis (V. vinifera, V. rupestris, V. riparia); nel 2011 è stata trasmessa la sintomatologia da viti ammalate (A) sulla varietà Pinot grigio (cloni SMA e ISMA-AVIT) quale indicatrice “sana”. Su V.riparia sono stati evidenziati sintomi del tipo “mosaico delle nervature”, mentre su V.rupestris e sulla varietà Cabernet franc non si è notato alcun sintomo; analoghe prove di trasmissione da viti normali (N) hanno riprodotto solo i sintomi su V.riparia. L’attività di ricerca, in corso, ha infine dimostrato la presenza di un nuovo Trichovirus denominato Grapevine Pinot gris Virus (GPGV). Le osservazioni agronomiche e quelle di carattere enologico (fertilità, produzione, peso grappoli/acini, peso legno potatura, parametri analitici semplici su mosti) oggetto della presente comunicazione hanno riguardato il confronto tra viti (A) ed (N) per due cultivar, e in particolare; in un vigneto sito a Mezzocorona, oggetto degli studi virologici sopra menzionati, sono state confrontate una ventina di viti di Pinot grigio di origine monoclonale nel triennio 2009-2011, mentre è stata controllata la produzione nel 2011 per una trentina di viti di Traminer ar. da diversi cloni ed in 3 vigneti. I risultati ottenuti indicano un effetto significativo depressivo su tutti i parametri quantitativi in viti ammalate (dimezzamento del peso legno e di uva, riduzione del numero e del peso dei grappoli) non variando invece significativamente i parametri enologici rispetto alle viti normali.
Malossini, U.; Moscon, R.; Ferrazza, M.; Bianchedi, P.; Varner, M.; Credi, R. (2012). Caratteristiche vegeto-produttive di viti Pinot grigio e Traminer aromatico affette da una nuova virosi segnalata in Trentino. In: IV Convegno Nazionale di Viticoltura (Conavi): Asti, 10-12 luglio 2012: 37 (032). url: http://www.unito.it/unitoWAR/ShowBinary/FSRepo/D046/Allegati/CONAVI_2012/CONAVI_2012_Libro_dei_riassunti.pdf handle: http://hdl.handle.net/10449/21490
Caratteristiche vegeto-produttive di viti Pinot grigio e Traminer aromatico affette da una nuova virosi segnalata in Trentino
Malossini, Umberto;Bianchedi, Pierluigi;
2012-01-01
Abstract
Fin dal 2003-2004, in Trentino ed in altre regioni del nord-est italiano sono state segnalate viti, in particolare della cv Pinot grigio, con sintomi assimilabili all’acariosi o a danni da tripidi. A partire dal 2009 il fenomeno ha riguardato anche le cv Traminer aromatico e Pinot nero. Accurate verifiche in campo e laboratorio ne hanno poi escluso tale natura e confermato invece l’associazione con la presenza di un nuovo agente virale trasmissibile per innesto, segnalato ai Servizi Fitosanitari competenti. Questa sintomatologia, rilevabile in primavera fin dal germogliamento, è caratterizzata da manifestazioni più o meno gravi di deformazioni e picchiettature clorotiche fogliari, crescita stentata dei germogli con successiva perdita di produzione e perdita di vigore, fino a compromettere i tralci di potatura per il rinnovo nei casi più gravi. Nel corso degli anni sono stati effettuati controlli di varia natura. In collaborazione con i centri di ricerca di Bari e Bologna, particolarmente per individuare la natura della sindrome utilizzando tecniche sierologiche (ELISA) e molecolari (RT-PCR), un primo approccio non è riuscito a stabilire nessuna correlazione con i più noti virus quali: Grapevine fanleaf virus (GFLV), Arabis mosaic virus (ArMV), Strawberry latent ringspot virus (SLRSV), Grapevine leafroll-associated virus- 1 (GLRaV-1), -2 (GLRaV-2) e -3 (GLRaV-3), Grapevine virus A (GVA) and Grapevine virus B (GVB). Nel contempo sono stati utilizzati anche saggi biologici legnosi con diversi indicatori del genere Vitis (V. vinifera, V. rupestris, V. riparia); nel 2011 è stata trasmessa la sintomatologia da viti ammalate (A) sulla varietà Pinot grigio (cloni SMA e ISMA-AVIT) quale indicatrice “sana”. Su V.riparia sono stati evidenziati sintomi del tipo “mosaico delle nervature”, mentre su V.rupestris e sulla varietà Cabernet franc non si è notato alcun sintomo; analoghe prove di trasmissione da viti normali (N) hanno riprodotto solo i sintomi su V.riparia. L’attività di ricerca, in corso, ha infine dimostrato la presenza di un nuovo Trichovirus denominato Grapevine Pinot gris Virus (GPGV). Le osservazioni agronomiche e quelle di carattere enologico (fertilità, produzione, peso grappoli/acini, peso legno potatura, parametri analitici semplici su mosti) oggetto della presente comunicazione hanno riguardato il confronto tra viti (A) ed (N) per due cultivar, e in particolare; in un vigneto sito a Mezzocorona, oggetto degli studi virologici sopra menzionati, sono state confrontate una ventina di viti di Pinot grigio di origine monoclonale nel triennio 2009-2011, mentre è stata controllata la produzione nel 2011 per una trentina di viti di Traminer ar. da diversi cloni ed in 3 vigneti. I risultati ottenuti indicano un effetto significativo depressivo su tutti i parametri quantitativi in viti ammalate (dimezzamento del peso legno e di uva, riduzione del numero e del peso dei grappoli) non variando invece significativamente i parametri enologici rispetto alle viti normali.File | Dimensione | Formato | |
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