L’interazione ecologica tra specie occupanti lo stesso ambiente e presenti nella medesima area geografica può essere diretta (e.g., predazione, competizione per una risorsa) o indiretta. Tra queste si colloca l’interazione ospite-parassita per ectoparassiti generalisti quali le zecche (Ixodes ricinus). La distribuzione delle zecche dipende dalle variabili microclimatiche (in particolare temperatura e umidità), dall’habitat (copertura arbustiva, lettiera) e dalla densità di ospiti. Tra i molti ospiti di I. ricinus, i piccoli mammiferi (nel nord Italia soprattutto roditori del genere Apodemus sp.) hanno un ruolo chiave in quanto reservoir di diversi patogeni, tra cui zoonosi quali l’encefalite virale (TBE). I mammiferi di grande taglia, come cervi e caprioli, consentono la chiusura del ciclo vitale delle zecche, essendo gli ospiti principali della fase adulta. Studi recenti hanno tuttavia dimostrato anche un possibile notevole carico parassitario di ninfe, stadio generalmente abbondante sugli ospiti primari. Questa “condivisione” dello stadio intermedio della zecca si traduce nel cosiddetto “effetto diluizione” da parte degli ungulati. Se nel Lyme l’effetto diluizione è dovuto a una vera e propria seroconversione, nel caso della TBE (per cui i cervidi non sono competenti) si manifesta in termini di densità-dipendenza. Nonostante le importanti conseguenze epidemiologiche dello studio di queste interazioni ecologiche, sono rari gli studi sperimentali che li abbiano presi in considerazione. In questo studio, abbiamo comparato siti con prevalenza contrastante di TBE, inclusi siti di controllo con incidenza nulla, in Italia e Slovacchia. In ogni sito, abbiamo georeferenziato delle griglie di 80 ha, scala spaziale che abbiamo considerato idonea per poter confrontare i rilevamenti relativi a specie tanto diverse quali cervidi, piccoli mammiferi e zecche. Abbiamo determinato la densità dei cervidi (cervo, capriolo, daino) mediante pellet group count-plot sampling (clearence count). Nella stessa area, abbiamo effettuato catture a vivo di roditori (2 transetti paralleli da 50 trappole ciascuno) per valutare il carico parassitario. Infine, abbiamo raccolto le zecche host–seeking tramite dragging (coperta bianca di 1 m2) lungo un transetto di 100m.. Sia il campionamento di zecche, che di roditori è stato effettuato in 4 sessioni da Aprile a Ottobre 2006. L’incidenza umana di TBE è stata ottenuta da statistiche mediche ufficiali. L’incidenza di TBE negli uomini è risultata associata al carico parassitario da zecche dei roditori e alla densità di cervidi, quest’ultima nel termine di primo e secondo ordine. Abbiamo quindi ipotizzato che l’associazione tra i casi umani di TBE e i cervidi, osservata anche a larga scale in altra ricerca, sia mediata dalla relazione tra il carico parassitario da zecche dei roditori e la densità di cervidi. Questa ipotesi è stata confermata dai nostri risultati: il numero di zecche parassitanti i roditori è spiegato dai termini di primo e secondo ordine della densità di cervidi, e dalla regione. A partire da una densità soglia, i cervidi sono risultati negativamente associati con il carico parassitario da zecche dei roditori, funzionando evidentemente da diluitori delle zecche (zecche feeding sui roditori/zecche totali= -0.07*densità cervidi-1.63, p< 0.05). La densità soglia a cui i cervidi iniziano a provocare un effetto diluizione potrebbe corrispondere alla scala spaziale a cui cervidi e piccoli mammiferi interagiscono ecologicamente in modo efficace.

Cagnacci, F.; Koci, J.; Carpi, G.; Rosa', R.; Valent, M.; Hauffe, H.C.; Tagliapietra, V.; Kazimirova, M.; Stanko, M.; Lukan, M.; Henttonen, H.; Rizzoli, A. (2010). Cervidi, piccoli mammiferi e zecche: un approccio sperimentale alla determinazione del rischio da TBD (malattie trasmesse da zecche). In: VII Italian congress of mammalogy, Fabriano, 5-7 maggio 2010. handle: http://hdl.handle.net/10449/20846

Cervidi, piccoli mammiferi e zecche: un approccio sperimentale alla determinazione del rischio da TBD (malattie trasmesse da zecche)

Cagnacci, Francesca;Carpi, Giovanna;Rosa', Roberto;Hauffe, Heidi Christine;Tagliapietra, Valentina;Rizzoli, Annapaola
2010-01-01

Abstract

L’interazione ecologica tra specie occupanti lo stesso ambiente e presenti nella medesima area geografica può essere diretta (e.g., predazione, competizione per una risorsa) o indiretta. Tra queste si colloca l’interazione ospite-parassita per ectoparassiti generalisti quali le zecche (Ixodes ricinus). La distribuzione delle zecche dipende dalle variabili microclimatiche (in particolare temperatura e umidità), dall’habitat (copertura arbustiva, lettiera) e dalla densità di ospiti. Tra i molti ospiti di I. ricinus, i piccoli mammiferi (nel nord Italia soprattutto roditori del genere Apodemus sp.) hanno un ruolo chiave in quanto reservoir di diversi patogeni, tra cui zoonosi quali l’encefalite virale (TBE). I mammiferi di grande taglia, come cervi e caprioli, consentono la chiusura del ciclo vitale delle zecche, essendo gli ospiti principali della fase adulta. Studi recenti hanno tuttavia dimostrato anche un possibile notevole carico parassitario di ninfe, stadio generalmente abbondante sugli ospiti primari. Questa “condivisione” dello stadio intermedio della zecca si traduce nel cosiddetto “effetto diluizione” da parte degli ungulati. Se nel Lyme l’effetto diluizione è dovuto a una vera e propria seroconversione, nel caso della TBE (per cui i cervidi non sono competenti) si manifesta in termini di densità-dipendenza. Nonostante le importanti conseguenze epidemiologiche dello studio di queste interazioni ecologiche, sono rari gli studi sperimentali che li abbiano presi in considerazione. In questo studio, abbiamo comparato siti con prevalenza contrastante di TBE, inclusi siti di controllo con incidenza nulla, in Italia e Slovacchia. In ogni sito, abbiamo georeferenziato delle griglie di 80 ha, scala spaziale che abbiamo considerato idonea per poter confrontare i rilevamenti relativi a specie tanto diverse quali cervidi, piccoli mammiferi e zecche. Abbiamo determinato la densità dei cervidi (cervo, capriolo, daino) mediante pellet group count-plot sampling (clearence count). Nella stessa area, abbiamo effettuato catture a vivo di roditori (2 transetti paralleli da 50 trappole ciascuno) per valutare il carico parassitario. Infine, abbiamo raccolto le zecche host–seeking tramite dragging (coperta bianca di 1 m2) lungo un transetto di 100m.. Sia il campionamento di zecche, che di roditori è stato effettuato in 4 sessioni da Aprile a Ottobre 2006. L’incidenza umana di TBE è stata ottenuta da statistiche mediche ufficiali. L’incidenza di TBE negli uomini è risultata associata al carico parassitario da zecche dei roditori e alla densità di cervidi, quest’ultima nel termine di primo e secondo ordine. Abbiamo quindi ipotizzato che l’associazione tra i casi umani di TBE e i cervidi, osservata anche a larga scale in altra ricerca, sia mediata dalla relazione tra il carico parassitario da zecche dei roditori e la densità di cervidi. Questa ipotesi è stata confermata dai nostri risultati: il numero di zecche parassitanti i roditori è spiegato dai termini di primo e secondo ordine della densità di cervidi, e dalla regione. A partire da una densità soglia, i cervidi sono risultati negativamente associati con il carico parassitario da zecche dei roditori, funzionando evidentemente da diluitori delle zecche (zecche feeding sui roditori/zecche totali= -0.07*densità cervidi-1.63, p< 0.05). La densità soglia a cui i cervidi iniziano a provocare un effetto diluizione potrebbe corrispondere alla scala spaziale a cui cervidi e piccoli mammiferi interagiscono ecologicamente in modo efficace.
2010
Cagnacci, F.; Koci, J.; Carpi, G.; Rosa', R.; Valent, M.; Hauffe, H.C.; Tagliapietra, V.; Kazimirova, M.; Stanko, M.; Lukan, M.; Henttonen, H.; Rizzoli, A. (2010). Cervidi, piccoli mammiferi e zecche: un approccio sperimentale alla determinazione del rischio da TBD (malattie trasmesse da zecche). In: VII Italian congress of mammalogy, Fabriano, 5-7 maggio 2010. handle: http://hdl.handle.net/10449/20846
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
37_Cagnacci et al_2010.doc

accesso aperto

Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 34.5 kB
Formato Microsoft Word
34.5 kB Microsoft Word Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10449/20846
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact