L’attività del 2008 relativa all’ozono ed ai suoi effetti sulla vegetazione è stata affrontata da FEM mettendo in atto iniziative diverse, realizzando misure ed osservazioni in campo, organizzando e partecipando ad attività formative e di divulgazione. Per quanto riguarda le attività in campo, nel periodo Maggio-Luglio sono state misurate le concentrazioni di ozono nei 15 siti della rete di monitoraggio delle foreste (Livello I) e presso due ulteriori siti, di cui uno dedicato alla calibrazione dei campionatori passivi con analizzatori convenzionali e l’altro equipaggiato con pioppi ozono-sensibili. Le concentrazioni misurate sono state in genere lievemente superiori a quelle del 2007, ma, con poche eccezioni, non significativamente diverse. A metà giugno ed a fine agosto 2008 sono state condotte inoltre osservazioni di sintomi visibili sulla vegetazione in sei siti, tre dei quali a basso livello (medie: 84.4÷94.6 μg*m-3) di ozono e tre ad alto (medie:128.4÷176.1 6 μg*m-3). I risultati evidenziano la generale assenza di sintomi specifici da ozono (solo una segnalazione in piante fuori dai plot), mentre largamente diffusi sono i casi di sintomi dovuti ad altre cause e – su abete rosso – quelli non direttamente riconducibili ad agenti identificabili. Ulteriori osservazioni condotte su tre siti (Margone, Monte Terlago e Passo Lavazè) hanno portato all’identificazione di sintomi da ozono su Rhamnus cathartica e Cornus sp. presso Monte Terlago e di sintomi non direttamente spiegabili sull’abete rosso di Passo Lavazè. Cloni di pioppo ozono-sensibili piantati ai vivai forestali di Casteller e Masi di Cavalese non hanno evidenziato la comparsa di sintomi fogliari attribuibili all’ozono, coerentemente con i bassi valori dell’inquinante misurati presso questi siti (medie: 82.1÷89.2 μg*m-3). Relativamente all’attività formativa, sono stati organizzati due corsi, uno introduttivo ed uno di intercalibrazione a livello internazionale, tenutosi a San Michele a/A a fine Agosto. L’aspetto divulgativo si è concretizzato con l’organizzazione a Trento di un incontro informativo sui primi risultati raggiunti e con la partecipazione al congresso dell’International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) tenutosi in Svizzera, nell’ambito del quale i risultati del lavoro sono stati presentati attraverso un poster.
Gottardini, E.; Cristofolini, F.; Cristofori, A.; Ferretti, M. (2009). Ozono troposferico in provincia di Trento: livelli ed effetti sulla vegetazione nel 2008. San Michele all'Adige (TN): Fondazione Edmund Mach handle: http://hdl.handle.net/10449/20388
Ozono troposferico in provincia di Trento: livelli ed effetti sulla vegetazione nel 2008
Gottardini, Elena;Cristofolini, Fabiana;Cristofori, Antonella;
2009-01-01
Abstract
L’attività del 2008 relativa all’ozono ed ai suoi effetti sulla vegetazione è stata affrontata da FEM mettendo in atto iniziative diverse, realizzando misure ed osservazioni in campo, organizzando e partecipando ad attività formative e di divulgazione. Per quanto riguarda le attività in campo, nel periodo Maggio-Luglio sono state misurate le concentrazioni di ozono nei 15 siti della rete di monitoraggio delle foreste (Livello I) e presso due ulteriori siti, di cui uno dedicato alla calibrazione dei campionatori passivi con analizzatori convenzionali e l’altro equipaggiato con pioppi ozono-sensibili. Le concentrazioni misurate sono state in genere lievemente superiori a quelle del 2007, ma, con poche eccezioni, non significativamente diverse. A metà giugno ed a fine agosto 2008 sono state condotte inoltre osservazioni di sintomi visibili sulla vegetazione in sei siti, tre dei quali a basso livello (medie: 84.4÷94.6 μg*m-3) di ozono e tre ad alto (medie:128.4÷176.1 6 μg*m-3). I risultati evidenziano la generale assenza di sintomi specifici da ozono (solo una segnalazione in piante fuori dai plot), mentre largamente diffusi sono i casi di sintomi dovuti ad altre cause e – su abete rosso – quelli non direttamente riconducibili ad agenti identificabili. Ulteriori osservazioni condotte su tre siti (Margone, Monte Terlago e Passo Lavazè) hanno portato all’identificazione di sintomi da ozono su Rhamnus cathartica e Cornus sp. presso Monte Terlago e di sintomi non direttamente spiegabili sull’abete rosso di Passo Lavazè. Cloni di pioppo ozono-sensibili piantati ai vivai forestali di Casteller e Masi di Cavalese non hanno evidenziato la comparsa di sintomi fogliari attribuibili all’ozono, coerentemente con i bassi valori dell’inquinante misurati presso questi siti (medie: 82.1÷89.2 μg*m-3). Relativamente all’attività formativa, sono stati organizzati due corsi, uno introduttivo ed uno di intercalibrazione a livello internazionale, tenutosi a San Michele a/A a fine Agosto. L’aspetto divulgativo si è concretizzato con l’organizzazione a Trento di un incontro informativo sui primi risultati raggiunti e con la partecipazione al congresso dell’International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) tenutosi in Svizzera, nell’ambito del quale i risultati del lavoro sono stati presentati attraverso un poster.File | Dimensione | Formato | |
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