Nel corso degli ultimi anni, parte dei fiumi dell'Italia settentrionale si stanno progressivamente trasformando da sistemi naturalmente perenni a intermittenti, principalmente a causa del cambiamento climatico globale (ad esempio, diminuzione delle precipitazioni e ritiro glaciale, con conseguente alterazione dei cicli idrologici) e impatti umani (produzione idroelettrica, prelievo ad uso irrigui, ecc.). Si verificano quindi fasi di magra e di secca prolungate, soprattutto in estate, ma le comunità acquatiche dei fiumi alpini mancano di strategie e adattamenti per sopravvivere a tali cambiamenti idrologici e fisico-chimici, mentre al contrario, le comunità di corsi d’acqua naturalmente intermittenti mostrano alta resistenza e forte resilienza alle siccità stagionali. Esistono pochissime conoscenze sulle risposte biotiche alla siccità in corsi alpini precedentemente perenni. La zona iporeica (ZI) è un'area di biodiversità intermedia tra l'acqua superficiale del torrente e le acque sotterranee, e il suo ruolo di rifugio per gli invertebrati di superficie è stato ben documentato (Brunke and Gonser 1997). Dopo che il disturbo è passato, gli organismi possono ricolonizzare gli habitat bentonici e la ZI può servire a migliorare la resilianza della comunità bentonica al disturbo e influenzare il recupero del fiume in seguito a perturbazioni (Krause et al., 2011). Lo scambio faunistico tra gli habitat iporreico e bentonico è determinato dalla biologia dei diversi taxa (ad esempio, cicli vitali che richiedono una fase iporreica, interazioni biotiche quali competizione e predazione), dagli scambi idrologici e dalla disponibilità di habitat iporreico (es. , lo spazio interstiziale tra le particelle di sedimento) (Dole Olivier and Marmonier 1992). La connettività verticale contribuisce quindi in modo significativo alla biodiversità complessiva dei fiumi assolvendo pe rla fauna bentonica al ruolo di : (i) corridoio migratorio verso monte e fonte di colonizzazione di habitat bentonici, (ii) zona di alimenazione, (iii) area di rifugio ( da aumenti e diminuzione di portata, condizioni ambeintali avverse, predazioen da parte della fauna ittica), (iv) nursery in alcune fasi del ciclo vitale di organismi bentonici(uova, giovani larve ma anche pupe mature di insetti con una fase epigea obbligatoria). Le azioni di riqualificazione fluviale dovrebbero quindi includere il ripristino dei collegamenti verticali tra il fiume e le sue falde acquifere poco profonde, e studi che forniscono approfondimenti sui meccanismi che controllano le biocenosi di invertebrati iporeici sono rilevanti per valutare le opzioni di gestione (Boulton, 2006). Pertanto, lo scopo di questo studio è quello di esplorare l'impatto dell'intermittenza in portate del flusso alpino precedentemente perenne, considerando la biodiversità, gli aspetti tassonomici e funzionali. In dettaglio, abbiamo mirato a valutare il ruolo della zona iporeica nell'aumentare la relienza di questi sistemi acquatici a eventi di secca soprastagionali.

Bruno, M.C.; Doretto, A.; Boano, F.; Faè, L.; Fenoglio, S. (2018). Effetti dell'intermittenza sugli ecosistemi dei flussi alpini: zona iporeica e resilienza. In: IV Convegno Italiano sulla riqualificazione fluviale: tra cambiamento climatico e consumo di suolo: la riqualificazione fluviale per un nuovo equilibrio del territorio, Bologna, 22-26 ottobre 2018. Bologna: 257-260. url: http://www.cirf.org/it/rf2018/atti-del-convegno-rf18/ handle: http://hdl.handle.net/10449/51174

Effetti dell'intermittenza sugli ecosistemi dei flussi alpini: zona iporeica e resilienza

Bruno, M. C.
Primo
;
2018-01-01

Abstract

Nel corso degli ultimi anni, parte dei fiumi dell'Italia settentrionale si stanno progressivamente trasformando da sistemi naturalmente perenni a intermittenti, principalmente a causa del cambiamento climatico globale (ad esempio, diminuzione delle precipitazioni e ritiro glaciale, con conseguente alterazione dei cicli idrologici) e impatti umani (produzione idroelettrica, prelievo ad uso irrigui, ecc.). Si verificano quindi fasi di magra e di secca prolungate, soprattutto in estate, ma le comunità acquatiche dei fiumi alpini mancano di strategie e adattamenti per sopravvivere a tali cambiamenti idrologici e fisico-chimici, mentre al contrario, le comunità di corsi d’acqua naturalmente intermittenti mostrano alta resistenza e forte resilienza alle siccità stagionali. Esistono pochissime conoscenze sulle risposte biotiche alla siccità in corsi alpini precedentemente perenni. La zona iporeica (ZI) è un'area di biodiversità intermedia tra l'acqua superficiale del torrente e le acque sotterranee, e il suo ruolo di rifugio per gli invertebrati di superficie è stato ben documentato (Brunke and Gonser 1997). Dopo che il disturbo è passato, gli organismi possono ricolonizzare gli habitat bentonici e la ZI può servire a migliorare la resilianza della comunità bentonica al disturbo e influenzare il recupero del fiume in seguito a perturbazioni (Krause et al., 2011). Lo scambio faunistico tra gli habitat iporreico e bentonico è determinato dalla biologia dei diversi taxa (ad esempio, cicli vitali che richiedono una fase iporreica, interazioni biotiche quali competizione e predazione), dagli scambi idrologici e dalla disponibilità di habitat iporreico (es. , lo spazio interstiziale tra le particelle di sedimento) (Dole Olivier and Marmonier 1992). La connettività verticale contribuisce quindi in modo significativo alla biodiversità complessiva dei fiumi assolvendo pe rla fauna bentonica al ruolo di : (i) corridoio migratorio verso monte e fonte di colonizzazione di habitat bentonici, (ii) zona di alimenazione, (iii) area di rifugio ( da aumenti e diminuzione di portata, condizioni ambeintali avverse, predazioen da parte della fauna ittica), (iv) nursery in alcune fasi del ciclo vitale di organismi bentonici(uova, giovani larve ma anche pupe mature di insetti con una fase epigea obbligatoria). Le azioni di riqualificazione fluviale dovrebbero quindi includere il ripristino dei collegamenti verticali tra il fiume e le sue falde acquifere poco profonde, e studi che forniscono approfondimenti sui meccanismi che controllano le biocenosi di invertebrati iporeici sono rilevanti per valutare le opzioni di gestione (Boulton, 2006). Pertanto, lo scopo di questo studio è quello di esplorare l'impatto dell'intermittenza in portate del flusso alpino precedentemente perenne, considerando la biodiversità, gli aspetti tassonomici e funzionali. In dettaglio, abbiamo mirato a valutare il ruolo della zona iporeica nell'aumentare la relienza di questi sistemi acquatici a eventi di secca soprastagionali.
Hyporheic
Drought
Iporreico
Secche
2018
Bruno, M.C.; Doretto, A.; Boano, F.; Faè, L.; Fenoglio, S. (2018). Effetti dell'intermittenza sugli ecosistemi dei flussi alpini: zona iporeica e resilienza. In: IV Convegno Italiano sulla riqualificazione fluviale: tra cambiamento climatico e consumo di suolo: la riqualificazione fluviale per un nuovo equilibrio del territorio, Bologna, 22-26 ottobre 2018. Bologna: 257-260. url: http://www.cirf.org/it/rf2018/atti-del-convegno-rf18/ handle: http://hdl.handle.net/10449/51174
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