Lo studio intrapreso a partire dal 2007 sui livelli dell’ozono troposferico in Trentino e sui suoi effetti in termini di sintomi sulla vegetazione è proseguito anche nel 2009. Il progetto è realizzato dal Centro Ricerca ed Innovazione della Fondazione Edmund Mach in collaborazione con TerraData environmetrics (Spin-off dell’Università di Siena) nell’ambito di una co-operazione con l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Trento e il Servizio Foreste e Fauna della PAT. Le misure di ozono troposferico, effettuate su una rete di 20 siti forestali distribuiti sistematicamente sul territorio provinciale, hanno confermato anche per il 2009 la presenza di concentrazioni di ozono piuttosto elevate, tali da portare al frequente superamento dei valori di rischio potenziale per la vegetazione stabiliti dalla Direttiva 2008/50/CE dell’Unione Europea e dai livelli critici indicati dalla Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE). Attraverso modelli geostatistici è stato possibile stimare le concentrazioni di ozono su tutto il territorio provinciale. Misurazioni ed elaborazioni confermano come le aree remote a quote superiori ai 500 m s.l.m. siano interessate da concentrazioni elevate di ozono. Mediante successive applicazioni GIS, è stato possibile mappare le aree forestali ed agrarie a potenziale rischio ozono. Da una valutazione conservativa, emerge che, se si considerano i valori obiettivo per il 2010 della Direttiva europea (9000 ppb h), circa il 10% della superficie forestale trentina risulta esposta a valori di ozono potenzialmente dannosi; questa percentuale sale al 57% ed all’83% se invece si considerano rispettivamente i livelli critici UN/ECE (5000 ppb h) e la soglia di rischio stabilita dall’Unione Europea come obiettivo di lungo termine per la protezione della vegetazione (3000 ppb h). A fronte di questi dati, occorre tuttavia notare che le osservazioni svolte in campo hanno evidenziato l’effettiva presenza di sintomi fogliari visibili attribuibili all’ozono solo su Viburnum lantana L., specie oggetto di uno studio specifico. Tali sintomi non sono invece stati riscontrati su nessuna delle specie osservate presso i siti forestali di Livello I e II.

Gottardini, E.; Cristofolini, F.; Cristofori, A. (2010). Ozono troposferico in provincia di Trento: livelli ed effetti sulla vegetazione: relazione attività 2009. San Michele all'Adige (TN): Fondazione Edmund Mach handle: http://hdl.handle.net/10449/20389

Ozono troposferico in provincia di Trento: livelli ed effetti sulla vegetazione: relazione attività 2009

Gottardini, Elena;Cristofolini, Fabiana;Cristofori, Antonella
2010-01-01

Abstract

Lo studio intrapreso a partire dal 2007 sui livelli dell’ozono troposferico in Trentino e sui suoi effetti in termini di sintomi sulla vegetazione è proseguito anche nel 2009. Il progetto è realizzato dal Centro Ricerca ed Innovazione della Fondazione Edmund Mach in collaborazione con TerraData environmetrics (Spin-off dell’Università di Siena) nell’ambito di una co-operazione con l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Trento e il Servizio Foreste e Fauna della PAT. Le misure di ozono troposferico, effettuate su una rete di 20 siti forestali distribuiti sistematicamente sul territorio provinciale, hanno confermato anche per il 2009 la presenza di concentrazioni di ozono piuttosto elevate, tali da portare al frequente superamento dei valori di rischio potenziale per la vegetazione stabiliti dalla Direttiva 2008/50/CE dell’Unione Europea e dai livelli critici indicati dalla Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE). Attraverso modelli geostatistici è stato possibile stimare le concentrazioni di ozono su tutto il territorio provinciale. Misurazioni ed elaborazioni confermano come le aree remote a quote superiori ai 500 m s.l.m. siano interessate da concentrazioni elevate di ozono. Mediante successive applicazioni GIS, è stato possibile mappare le aree forestali ed agrarie a potenziale rischio ozono. Da una valutazione conservativa, emerge che, se si considerano i valori obiettivo per il 2010 della Direttiva europea (9000 ppb h), circa il 10% della superficie forestale trentina risulta esposta a valori di ozono potenzialmente dannosi; questa percentuale sale al 57% ed all’83% se invece si considerano rispettivamente i livelli critici UN/ECE (5000 ppb h) e la soglia di rischio stabilita dall’Unione Europea come obiettivo di lungo termine per la protezione della vegetazione (3000 ppb h). A fronte di questi dati, occorre tuttavia notare che le osservazioni svolte in campo hanno evidenziato l’effettiva presenza di sintomi fogliari visibili attribuibili all’ozono solo su Viburnum lantana L., specie oggetto di uno studio specifico. Tali sintomi non sono invece stati riscontrati su nessuna delle specie osservate presso i siti forestali di Livello I e II.
2010
Gottardini, E.; Cristofolini, F.; Cristofori, A. (2010). Ozono troposferico in provincia di Trento: livelli ed effetti sulla vegetazione: relazione attività 2009. San Michele all'Adige (TN): Fondazione Edmund Mach handle: http://hdl.handle.net/10449/20389
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